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venerdì 29 gennaio 2016

Doraemon - Nobita gli eroi nello spazio

Poster
Nobita, Shizuka, Gian e Suneo impazziscono letteralmente per una nuova serie televisiva: Gli Eroi dello Spazio. Nobita, in particolare, sogna ad occhi aperti davanti al televisore di diventare un grande supereroe proprio come i suoi beniamini in tv. Decide così di girare un film di supereroi! Peccato che Gian, Suneo e Shizuka, lo abbiano anticipato escludendolo dal progetto. Nobita, disperato, si rivolge a Doraemon che, grazie a un Chiusky Robot capace di creare degli straordinari scenari virtuali, riesce a convincere i ragazzi a includere lui e Nobita nel progetto. Diretti dal Registamburger, iniziano a filmare le prime scene, ma ben presto si ritrovano catapultati in una realtà che va ben oltre la loro immaginazione. Riusciranno i nostri “eroi” ad affrontare anche questa nuova incredibile avventura?

sabato 16 gennaio 2016

I migliori film del 2015


Film da vedere 2015
La fila per il biglietto, il brusio, il profumo dei pop corn che aleggia nell’aria, la ricerca del posto fra le poltrone, la chiacchiera pre film e poi le luci si abbassano e lo schermo s’illumina. Iniziano sempre così le nostre serate al cinema, anche questo 2015. Quali sono stati i migliori film del 2015? Quelli che ricorderemo quest'anno?
Il 2015 è iniziò alla grande: in Gennaio abbiamo assistito all’ultimo episodio di “Una notte al museo” con il compianto Robin Williams, c’è stato il debutto alla regia di Angelina Jolie con “Unbroken”, ci siamo emozionati con “La teoria del tutto” ed abbiamo fatto il tifo per il padre che cercava i suoi figli in “The Water Diviner”. Poi il ritorno di Tim Burton con “Big Eyes” un film tratto da una storia vera e c’è stato il debutto dell’acclamato “Cinquanta sfumature di grigio”, abbiamo rivissuto la magica storia di “Cenerentola”, abbiamo girato i più bei luoghi d’Italia con “Il racconto dei racconti”, abbiamo salvato la Terra con “Jupiter-Il destino dell’Universo” e poi combattuto i cattivi con i micro super eroi di “Anti-Man”, ci ha fatto ridere e commosso “La famiglia Belier”, siamo passati attraverso la guerra con “Fury”, “The Imitation game” e “Suite francese”. E ancora abbiamo sognato l’eterna giovinezza con “Adaline”, abbiamo cercato di cambiare casa con “Ruth ed Alex”, ci siamo innamorati con “Le regole del caos” e ci siamo spaventati con il babau di “Babadook” e abbiamo riso a crepapelle con “Spy”. Ma soprattutto abbiamo atteso, o attendiamo, i sequel: fra cui Divergent, Hunger Games e Star Wars.
Bellissimi. da vedere assolutamente.

venerdì 8 gennaio 2016

Silvana Pampanini

Cinema, è morta Silvana Pampanini

Aveva compiuto 90 anni a settembre. Negli anni ‘50 era stata tra i simboli della bellezza italiana. Aveva recitato con Alberto Sordi, Totò e Marcello Mastroianni


shado
È morta Silvana Pampanini. La diva del dopoguerra, la soubrette del cinema italiano, la bellezza in bicicletta, la «cotta» di Totò, aveva 90 anni. In ottobre era stata colpita da un malore, da allora non era mai uscita dall’ospedale Gemelli di Roma. Fino all’ultimo dicono sia stata diva e divina, togliendosi 5 anni netti anche davanti ai medici. Magnifica. Lei si preoccupava dell’età, si truccava, usava la parrucca, rimediava col kitch (infatti Almodòvar la teneva d’occhio).
«Pampalini, Pampalini»
È stata senza dubbio la prima e più popolare tra le maggiorate, famosa in Francia dove la chiamavano Ninì Pampam e in Giappone, dove l’imperatore Hirohito le regalò una bambola, un samurai e cinque kimono anche se lamentava l’uso del crisantemo come omaggio floreale allestito proprio a coroncina non a mazzo, quindi tra i debiti scongiuri e le urla di «Pampalini, Pampalini». Il “link” con lo spettacolo viene dalla zia, la nota cantante lirica Rosetta: anche Silvana fa le magistrali, poi studia musica al Conservatorio, tanto che nei film era doppiata nel parlato (Tina Lattanzi, Pagnani, Simoneschi), ma sosteneva duetti col baritono Gino Bechi in vera voce nel «Segreto di Don Giovanni» e poi nei film canori: lasciò tutti di stucco perché sapeva leggere la musica e fino all’ultimo non mancò mai una prima all’Opera.